Grazie a una storica collaborazione che si è mantenuta nel tempo, lo Studio Valle ha seguito e affiancato il Gruppo Fantoni nello sviluppo e nell’ampliamento della propria azienda e dello stabilimento collocato a Osoppo, in provincia di Udine. Nel corso degli anni, la sede degli impianti produttivi del Gruppo è cresciuta per step successivi andando a creare un “campus”, costituito da più corpi di fabbrica aggregati in un flusso progettuale continuo e informale. Passato e presente dell’azienda si incontrano così in un dialogo in equilibrio tra conservazione e trasformazione che risponde, più che a un piano rigido, a una strategia di intervento codificata secondo modalità precise.

L’identità del campus Fantoni si coglie nell’insieme: ogni successiva aggregazione modifica la percezione dell’intero stabilimento in una prospettiva in continua evoluzione, rispettosa e attenta alla storia dello stabilimento, che fa apparire sotto una nuova luce anche gli altri corpi di fabbrica. La matrice comune è data dal ricorso a geometrie primarie e riconoscibili per la forma degli edifici, cui viene data di volta in volta una veste diversa, attraverso rivestimenti industriali metallici che smaterializzano i contorni dei volumi. Il nuovo fabbricato produttivo per la linea di produzione dei pannelli in MDF (Medium Density Fiberboard), il Plaxil 8, che va a sostituire i precedenti impianti Plaxil 4 e Plaxil 5, si inserisce all’interno del complesso industriale seguendo gli stessi criteri.

L’edificio ricopre un’area di 3500 mq, è lungo 300 m e presenta campate uniche larghe 28 m, luce ottenuta grazie all’uso di capriate reticolari in acciaio, ha un’altezza media di 14,50 m che raggiunge il culmine di oltre 50 m nella porzione collocata a ovest. La struttura portante dell’edificio è condivisa con i macchinari di produzione, per cui “contenitore e contenuto” si sono reciprocamente plasmati. Le forme, scolpite in un lungo parallelepipedo che si innalza in un volume trapezoidale che sorregge i livelli della formatrice su una delle estremità, sono avvolti con una scansione lineare di quattro rivestimenti diversi: una rete stirata, pannelli sandwich metallici nervati e pannelli prefabbricati in calcestruzzo lisci e grecati.

La texture striata è particolarmente evidente nel prospetto nord, caratterizzato da piccoli cubi aggettanti in calcestruzzo a vista che ospitano le uscite di sicurezza; il prospetto a sud è invece movimentato dalla presenza delle condutture metalliche, che creano linee e forme sinuose. Anche la copertura, a doppie falde leggermente inclinate, è rivestita con pannelli metallici che culminano nella torre della formatrice, il cui volume trapezoidale è “scontornato” dal rivestimento in rete metallica stirata, che lascia intravedere la struttura sottostante. Geometrie e rivestimenti si fondono quindi in questo edificio, creando un gioco di piani e prospettive che connota un paesaggio industriale in continuo mutamento.