Negli ultimi dieci anni si è assistito ad un cambiamento ed evoluzione delle sedi di lavoro, soprattutto con lo scoppio della pandemia. In Italia, ad esempio ha preso piede lo smart working, una soluzione imposta dalla crisi sanitaria ma che non porterà alla scomparsa dell’ufficio. Anzi si diffonderà un nuovo modo di lavorare caratterizzato da un equilibrio tra ufficio e smart working, ovvero una comunione tra esperienza fisica e digitale, alternando il lavoro in ufficio con il lavoro a distanza.
Lo smart working ha molti aspetti positivi quali il risparmio di tempo e di denaro, l’aumento della produttività e la possibilità di non spostarsi dalla propria abitazione. Dall’altra parte però ha anche aspetti negativi come il peggioramento del benessere del lavoratore dal punto di vista fisico, psicologico e sociale. Molte imprese vogliono implementare un sistema ibrido, una nuova normalità che porterà non pochi vantaggi e sarà caratterizzata da un equilibrio tra ufficio e smart working.
Ritornando in ufficio, le interazioni tra i dipendenti aumentano e questo si traduce in una maggiore collaborazione, confronto e crescita. L’aspetto fondamentale è trovare il giusto equilibrio e naturalmente questo dipenderà dalla singola azienda e dalle singole persone. Per molti anni abbiamo avuto piccole stanze in cui sederci e lavorare staccati da tutto e da tutti, ora nei nuovi uffici ogni dipendente è in grado di muoversi e relazionarsi con gli altri grazie alla scomparsa di pareti e divisori, di postazioni fisse. Uno degli obiettivi delle aziende è permettere ai dipendenti di lavorare nelle migliori condizioni possibili offrendo loro un modo del tutto nuovo di lavorare che gioverà ad entrambi. Per fare ciò è necessaria una riprogettazione degli spazi d’ufficio coordinata da esperti consulenti del settore.