“Non è sempre necessario
che il vero prenda corpo; è già sufficiente che aleggi nei dintorni
come spirito e produca una sorta di accordo
come quando il suono delle campane si distende amico
nell’atmosfera apportatore di pace”.
Johann Wolfgang von Goethe, Massime e riflessioni
Tutto è suono e dunque il suono è ovunque?
Se chiudiamo gli occhi e aguzziamo le orecchie possiamo sintonizzarci sui suoni che ci circondano, immergerci nell’atmosfera sonora e provare a selezionarli, distinguendoli l’uno dall’altro. La vita stessa, i nostri ricordi sono sempre accompagnati, come in un film, da una colonna sonora. Città, metropoli o megalopoli, se ci pensate, hanno un loro corpus sonoro particolare: New York ha sonorità diverse da Londra e da Berlino, Roma da Istanbul o da Mumbai. A lungo andare, vivendoci per un po’, potremmo riconoscere a distanza i luoghi, oltre che dagli odori e dalla luce, anche dai suoni.
Tutto intorno a noi pulsa di una vita manifesta, così sappiamo che rumore fanno le ali di una farfalla o il battito di un cuore, distinguiamo il rumore dell’acqua di un torrente da quello delle onde del mare.
Comunichiamo e viviamo emozioni attraverso onde che viaggiano nell’aria e che catturiamo, consapevoli o inconsapevoli, sin dalla nostra nascita, imparando a catalogarle, distinguerle, ricercandone alcune e rifuggendone altre.
L’alfabeto sonoro di ognuno sembra avere un codice universale che attraversa le diversità linguistiche e culturali, traccia di un’origine comune, archetipica, per questo riconosciamo un suono come un qualcosa di appartenente al nostro DNA: la percussione di tamburi, una nenia femminile, il canto di una voce di bimbo, il vento fra i rami degli alberi; un’armonia che attraversa le nostre vite riconducendoci ad un’unica matrice, una bellezza universale, potente e nello stesso tempo leggera e splendente.
Noi esseri viventi percepiamo il mondo attraverso i sensi, sistema complesso e perfetto, diretta espressione del corpo e dell’anima.
Fra tutti gli organi, uno dei più sofisticati è l’apparato uditivo, strumento predisposto all’ascolto, con una struttura passiva di ricezione: le orecchie, infatti, si limitano a ricevere. In questo senso rappresentano la vulnerabilità assoluta: non si possono chiudere le proprie orecchie come si chiudono gli occhi. Non è sufficiente, inoltre, che le parole accedano alle orecchie, bisogna anche che siano comprensibili e perché questo avvenga è necessario che i suoni ci possano arrivare correttamente. Infatti, se l’intensità del suono è particolarmente alta in un ambiente chiuso, la sua percezione non sarà corretta.
L’acustica architettonica studia quella che si può definire la dimensione acustica dell’ambiente antropizzato, con la finalità di migliorare la qualità della percezione sonora.
È quindi necessario progettare e costruire gli ambienti ad uso civile ma anche i luoghi del tempo libero pensando all’acustica ambientale come ad un tassello fondamentale e imprescindibile di ogni progetto contemporaneo.
Il benessere delle persone, infatti, può variare per cultura, religione e latitudine ma l’anima e il corpo tendono universalmente al bello e al buono: all’armonia del tutto.
Il Centro Ricerche del gruppo Fantoni lavora da dieci anni per dare risposte concrete ai professionisti che scelgono la progettazione responsabile, pensando sempre al diritto di ognuno di vivere e lavorare bene. Un’attenzione costante che ha raggiunto un importante e impegnativo momento con la progettazione e quindi costruzione di una Camera Riverberante – Acoustic Lab – presso la Patt di Attimis.
Acoustic Lab è uno strumento nato dall’esigenza di testare i prodotti del gruppo Fantoni, ma è anche a disposizione di enti e aziende del settore che intenderanno qualificare anche i loro materiali dal punto di vista acustico: una testimonianza della volontà di percorrere la strada dell’innovazione e il desiderio di condivisione dei propri risultati.
Dal Centro Ricerche escono i materiali più adatti al fonoassorbimento e al comfort climatico, compatibili con le diverse situazioni ambientali e sociali: innovativi, in sintonia con la progettazione contemporanea e tesi al miglioramento della qualità di vita delle persone. Essi lavorano “silenziosamente” negli interni dominando il riverbero in una molteplicità di soluzioni per restituire una dimensione acustica corretta e sana quale risposta concreta alla crescente attenzione dei progettisti alla psicologia ambientale: uno strumento d’indagine e conoscenza per migliorare la qualità reale degli spazi e aumentare il piacere di vivere e di lavorare.
Un obiettivo, quello del benessere delle persone, tanto importante quanto importanti siamo noi: noi come parte di un unico, solidale sistema. A partire da qui può compiersi quella grande e sapiente magia, costruita con l’impegno di tanti, del trasformare il rumore in suono, donando armonia, per il piacere di migliorare la nostra vita.